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Turismo, +50mila assunzioni rispetto al 2022. La previsione

La filiera del commercio e del turismo è quella che ha più sofferto le crisi degli ultimi anni e, proprio per questo motivo, è destinataria di diverse missioni finanziate dal governo nell’ambito del PNRR. Ora il settore sembra però in ripresa. 

Secondo il rapporto Anpal-Unionecamere la domanda maggiore di lavoro da parte di imprenditori e aziende si registrerà infatti soprattutto nel turismo e già a partire da marzo.

Secondo le stime, saranno circa 540mila le nuove assunzioni previste entro l’estate, di cui oltre 50mila nel settore turistico. 

I settori dove la richiesta di lavoratori è maggiore sono quelli legati al settore tech. Tra le professioni specialistiche, il tasso di fabbisogno più elevato risulta per gli ingegneri, stimato tra il 4,5% e il 5,1%, ma altrettanto richiesti sono e saranno anche figure specializzate in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (3,8-4,2%). Tra tutti, però, prevalgono gli informatici (come sviluppatore di software, analisti programmatori, progettisti di software, ecc.) che comprendono professionisti con competenze ben diverse e rispondono alle nuove richieste del processo di digitalizzazione.

Turismo, i dati Anpal-Unionecamere

A confermare il trend in positivo è anche la Federazione nazionale balneari, secondo cui, nel corso dei sei mesi che vanno da Pasqua a ottobre, solo l’industria della spiaggia recluterà 50 mila addetti in più rispetto al 2022. Si tratta di bagnini, magazzinieri, manutentori, camerieri, cuochi, istruttori sportivi, animatori: figure per cui spesso non sono richiesti titoli di studio specifici, se non una certa esperienza magari in alcuni casi. Da qui la stima, per questo comparto, di un incremento dell’occupazione tra lo 0,9% e l’1,4%.

Dall’analisi delle filiere in base ai valori assoluti dei fabbisogni, che quindi tiene conto del contributo della replacement e dell’entità dei settori stessi, emerge poi per commercio e turismo una domanda di occupati compresa tra 748 mila e 861 mila unità, determinata soprattutto dalla necessità di sostituzione. 

Le altre filiere che esprimeranno ampi fabbisogni occupazionali sono gli altri servizi pubblici e privati (563-586mila), formazione e cultura (515-553mila), finanza e consulenza (490-547), salute (circa mezzo milione di opportunità previste in cinque anni) e costruzioni e infrastrutture (339-376mila unità).

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