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Finanziamenti agevolati da parte dei confidi, le regole

Nel decreto del 9 dicembre 2022 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy si trovano condizioni e i criteri per la concessione da parte dei confidi di finanziamenti agevolati a piccole e medie imprese operanti in tutti i settori economici.

Il decreto, in osservanza delle disposizioni che riconoscono ai confidi la possibilità di utilizzare le risorse erogate ai sensi della legge n. 147 del 2013 per concedere, oltre a garanzie, finanziamenti agevolati a PMI operanti in tutti i settori economici, individua le condizioni e criteri i che i confidi minori devono soddisfare per concedere i predetti finanziamenti.

È con il decreto del 3 gennaio 2017 infatti che il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, ha finanziato la costituzione presso i confidi di un apposito e distinto fondo rischi da utilizzare per concedere nuove garanzie pubbliche alle PMI associate, operanti in tutti i settori di attività economica su tutto il territorio nazionale.

I prestiti a tasso zero potranno essere accordati fino ad un importo non superiore a 100mila euro ma non potranno essere concessi per il consolidamento di passività finanziarie a breve termine o per la rinegoziazione di passività finanziarie a medio-lungo termine.

I finanziamenti agevolati da parte dei confidi

Il decreto dispone che si possano concedere alle PMI operanti in tutti i settori economici finanziamenti agevolati aventi le seguenti caratteristiche:

  • l’importo del finanziamento agevolato, ove erogato dai confidi minori, non è superiore a euro 100mila euro;
  • la quota del finanziamento agevolato concesso a valere sulle risorse (stanziate con la legge n.147 del 2013) non è superiore all’80% dell’importo del finanziamento;
  • sono regolati a un tasso di interesse pari a zero;
  • il limite massimo del credito erogabile a valere sulle risorse pubbliche per singola PMI beneficiaria è pari al 5% dell’ammontare delle risorse assegnate al confidi.

Pur essendo le operazioni finanziarie a tasso zero, i confidi possono applicarvi, per la sola quota concessa a valere su risorse proprie del confidi, un tasso di interesse per la remunerazione del rischio assunto a proprio carico e, sull’intero importo del finanziamento, una commissione a copertura dei costi amministrativi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria, nel limite massimo dello 0,5% dell’importo.

Il ruolo dei confidi

Spetta ai confidi il monitoraggio delle operazioni di rifinanziamento. Sono inoltre tenuti a trasmettere annualmente al Ministero i dati e le informazioni relativi ai finanziamenti concessi, in particolare:

  • l’elenco delle PMI beneficiarie con le principali informazioni anagrafiche e la relativa probabilità di insolvenza di ingresso;
  • il numero e l’importo dei finanziamenti concessi ed erogati alle PMI beneficiarie con evidenza della quota a valere su risorse proprie del confidi e del relativo tasso di interesse applicato per la remunerazione del rischio;
  • la commissione richiesta a copertura dei costi amministrativi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria;
  • la durata e della periodicità di rimborso delle rate e dell’importo dell’agevolazione concessa in termini di ESL;
  • eventuali inadempimenti delle PMI beneficiarie, quali il mancato pagamento parziale o totale delle rate.

Cosa sono i confidi

I Confidi sono consorzi, ovvero società cooperative, che si occupano della garanzia collettiva dei fidi.  Possono essere definiti come dei soggetti che si impegnano per favorire e rendere accessibile alle imprese il credito bancario.

Sono disciplinati dall’art. 13, comma 1, del D.L. 269/2003 e dal TUB. Il capitale sociale è formato dalle quote sottoscritte dai soci (tra i quali le imprese) e dai contributi corrisposti da soggetti finanziatori quali le associazioni imprenditoriali.

 
 
 
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