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Taglio cuneo fiscale, Capobianco: “Giusto sostenere lavoratori. Ora si pensi alla parte datoriale”

L’INPS ha pubblicato una circolare (n.7 del 24 gennaio 2023) con le istruzioni per l’applicazione del taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti.

Secondo il Taxing Wages 2022, l’Italia ha il cuneo fiscale più alto tra tutti i Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE): è infatti pari al 46,50%. Ciò significa che per ogni 100 euro pagati dall’azienda a favore del lavoratore dipendente, 45,50 euro sono impiegati per le tasse e i contributi fiscali.

Di quanto sarà il taglio del cuneo del fiscale 2023?

L’esonero contributivo a carico dei lavoratori sarà del:

  • 2% per i lavoratori con stipendio fino a 35mila euro annui, ossia 2.692 euro al mese;
  • 3% per i lavoratori con stipendio fino a 25mila euro annui, ossia con 1.923 euro al mese.

Inoltre, è prorogata anche per il 2023 la riduzione del 2% già precedentemente in vigore a cui si aggiunge un ulteriore punto percentuale per chi riceve meno di 25mila euro annui. 

Quindi, l’esonero contributivo del lavoratore dipendente diventa rispettivamente del 7,19% e del 6,19%, mentre di solito nei contratti è del 9,19%.

I beneficiari

Possono beneficiare del taglio cuneo fiscale lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, purché non abbiano rapporti di lavoro domestico. Sono inclusi i contratti di apprendistato

La Legge di Bilancio 2023 stabilisce poi che ​​i periodi di paga interessati dal taglio del cuneo fiscale sono quelli dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Il taglio saràsulla retribuzione lorda.

Se la retribuzione imponibile mensile sfiora i 2.692 euro il lavoratore quel mese non otterrà l’esonero (così come nei mesi in cui la soglia si alza). Al contrario, se la soglia della retribuzione è tra 1.923 e 2.692 euro spetterà l’esonero del 2%.

👉 Scarica la circolare dell’Inps

Il commento del presidente Roberto Capobianco

“Da anni chiediamo una Legge di Bilancio che alleggerisca finalmente e in modo strutturale la gravosità del cuneo fiscale e siamo soddisfatti oggi di quanto stabilito in merito dal nuovo governo con la Manovra 2023 – dichiara Roberto Capobianco, presidente nazionale Conflavoro PMI -. Giusto pensare ai lavoratori, soprattutto in questo momento di crisi dovuta al caro vita e in particolare al caro bollette”.

“Adesso auspichiamo però – continua il presidente Conflavoro PMI – che il governo si concentri sulla parte datoriale. L’obiettivo ultimo infatti deve essere quello di efficientare tutto il sistema lavoro, giacché l’Italia resta maglia nera in Europa. La piccola e media impresa deve essere messa nella condizione di poter assumere e crescere economicamente per mettere in moto una costanza non solo nei consumi quotidiani, ma anche negli investimenti da parte delle aziende. In questo senso dunque – conclude Capobianco – la vera battaglia di questo governo dovrà essere quella di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale fino al suo abbattimento definitivo”.

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