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Turismo, verso proroga concessioni balneari. Capobianco: “Tutelare l’intera filiera”

Proroga di un anno delle concessioni balneari. Lo prevede un accordo delle forze di maggioranza del governo che convergerà in un emendamento al decreto Milleproroghe a firma di Antonio Balboni (Fratelli d’Italia) e Dario Damiani (Forza Italia). 

Fino al 31 dicembre 2024 dunque, le amministrazioni comunali non potranno istituire nessun bando di gara. Ci saranno anche cinque mesi di tempo in più (fino a luglio 2023) per portare a termine la complessa operazione di mappatura delle concessioni balneari esistenti che, diversamente, si sarebbe dovuta concludere entro fine febbraio di quest’anno.

Da anni infatti nel nostro Paese va avanti il difficile tentativo di bilanciare l’esigenza della libera concorrenza con quella di tutelare gli investimenti delle piccole imprese che nel corso dei decenni hanno contribuito al mantenimento delle nostre spiagge.

Concessioni balneari, cos’è la direttiva Bolkestein

La direttiva Bolkestein è una norma europea approvata nel 2006. L’obiettivo è quello di promuovere la parità di professionisti e imprese nell’accesso ai mercati dell’Ue. 

Secondo la direttiva, dunque, concessioni e servizi pubblici possono essere affidati a privati solo con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori presenti in Europa

In questi anni, in Italia si è parlato di Bolkestein soprattutto in relazione agli ambulanti e appunto ai balneari. Nel nostro Paese da tempo infatti si lotta affinché la direttiva non venga applicata e questo per tutelare le imprese che nonostante le molte difficoltà, hanno investito sulle nostre spiagge. 

Il commento del presidente Conflavoro PMI, Roberto Capobianco

“Bene l’accordo sulla proroga di un anno, perché va nella direzione di ascoltare anche le associazioni di categoria, ma sappiamo che è una soluzione temporanea – dichiara il presidente Conflavoro PMI, Roberto Capobianco -. Le nostre imprese balneari rischiano infatti di non sopravvivere di fronte ai grandi gruppi esteri pronti ad aggiudicarsi le concessioni balneari dei nostri litorali.

“Ribadiamo quanto avevamo già chiesto, ovvero un immediato intervento normativo a tutela di chi, storicamente, permette ai nostri territori di mare di lavorare e fa lavorare una filiera importantissima tra ristoranti, alberghi, trasporti e anche giovani alle prime esperienze lavorative. Ci auguriamo che – continua Capobianco – il governo trovi insieme alle associazioni una soluzione alternativa, e a misura di PMI, per tutelare le imprese nazionali e premiare i sacrifici di chi da una vita lavora per le nostre spiagge”.

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